In questo laboratorio ho potuto far sperimentare ai ragazzi tante attività “classiche” tra quelle che propongo di solito.

Il gruppo era molto interessato, appassionato di Scratch e Kahoot!, ma si applicavano volentieri a tutte le attività. C’era sempre una grande energia che circolava, un po’ caotica, ma non eccessiva.

Poi, all’ultima lezione, ci siamo dovuti fermare per la pandemia di Covid-19.

C’è stata una lunga pausa ed alla fine siamo riusciti a fare le ultime tre ore, divise in due, in modalità a distanza. Ovviamente abbiamo usato la piattaforma Scratch, approfondendo gli aspetti di condivisione e remix.

C’era molta disparità di mezzi tra i ragazzi, alcuni partecipavano con il cellulare, non certo la situazione ideale, ma tutti erano ancora contenti di fare qualcosa.

Questa DaD per certi versi è una salvezza: non mi è capitato di sentirmi le ossa rotte come dopo tre ore di palestra, non ho dovuto urlare come un’aquila, non c’erano ragazzi che scorrazzavano tra le postazioni, che sghignazzavano per battutine sceme, che ridevano tra loro, che si prendevano in giro, che si davano dello scemo a vicenda, che giocavano con il cellulare “di nascosto”, che mi chiamavano continuamente, che mi chiedevano quando facevamo una pausa ogni tre secondi, che mi chiedevano di continuo di giocare al Kahoot!, che volevano fare merenda, che volevano andare al bagno, che mi chiedevano continuamente aiuto, che volevano cambiare argomento, che arrivavano in ritardo o dovevano uscire prima per andare a danza, a calcio, a musica. Non c’era insomma il solito caos, non c’erano gli abbracci dei più affettuosi, i loro ringraziamenti, i loro sorrisi, le loro scemenze, la luce negli occhi.

Magari c’era ma non si riusciva a cogliere, me la sono immaginata, penso che ci fosse.

Insomma un’ultima lezione “meglio che niente”, ma mi ha fatto piacere comunque.

I lavori a distanza li abbiamo condivisi in un’apposita galleria. Avevo proposto queste attività, preparando la grafica da remixare: intervista in stile Minecraft, in stile Fortnite ed in stile “Il collegio4”; poi una festa ed una parata finale. Per la parata, ho suggerito di creare un avatar e poi importarlo nel progetto. Ma ho lasciato anche libertà di fare altro, a seconda dell’ispirazione del momento.

Anche in questo caso ho avuto l’aiuto dei ragazzi dell’alternanza scuola lavoro del Liceo Donatelli, che mi hanno aiutato con il laboratorio di saldatura.